Il contratto di locazione turistica è un particolare contratto dalla durata estremamente limitata nel tempo, poiché deve soddisfare esigenze abitative temporanee, di finalità non solo turistica, ma rivolto anche a lavoratori in trasferta per qualche giorno: per questo vengono anche definite “locazioni brevi”.
Riguardano (legalmente e necessariamente):
- Immobili a uso abitativo,
- Per una locazione inferiore ai 30 giorni,
- Con un contratto stipulato da persone fisiche, ovvero privati senza partita IVA.
Altre normative variano invece a seconda della regione di locazione, per cui potrebbero esserci dei limiti alle caratteristiche della struttura, come il numero di camere, di bagni e la cucina in comune, oltre a eventuali servizi offerti, per la quale una struttura potrebbe rientrare o meno tra le locazioni turistiche. Gli affitti brevi possono quindi essere un’ottima soluzione di investimento come proprietà da reddito, ma non tutte le proprietà sono evidentemente adatte a questa attività.
Tre consigli nella selezione degli immobili per gli affitti brevi
In primo luogo, per gli affitti brevi è importante la zona in cui sono ubicati gli immobili. In Italia sono tantissime le città turistiche, dalle più inflazionate Roma e Milano, ma anche piccoli comuni della prima periferia, da cui sia facile raggiungere le attrazioni turistiche, soprattutto per turisti che permangano a lungo in Italia, e si spostino quindi in macchina, e ancor più vero per imprenditori al lavoro. Ottimi quindi anche città e comuni in posizioni strategiche, ben collegati ad altre città principali da trasporti pubblici o arterie stradali e autostradali, soprattutto se posizionati in zone rurali o tipiche, che lontane dalla città rappresentano un punto di riferimento, oltre che per il turismo artistico e storico legato alle città principali del Belpaese, per il turismo ambientale, che predilige zone tranquille immerse nella natura, lontano dalle principali aree urbane, magari vitivinicole, di montagna (ad esempio vicine agli impianti turistici), ma soprattutto marittime.
Il secondo consiglio, vista la molteplicità di persone potenzialmente interessate a un affitto breve, è prendere in considerazione sin da principio uno specifico target di riferimento, per selezionare l’immobile da investimento più adatto. Se un mini-appartamento può andar bene come affitto breve in una città turistica e molto affollata, è evidente che non si tratta della scelta migliore per chi cerca una vacanza relax in campagna, a contatto con la natura, e che cerca spazi più ampi proprio per disintossicarsi dall’affollata quotidianità cittadina. Come è evidente che, in casi di competizione molto serrata, potrebbe essere interessante infilarsi in una nicchia di mercato: in città come Firenze, dove spopolano ad esempio appartamenti con una o due camere, una strategia vincente potrebbe essere quella di acquistare appartamenti meno presenti sul mercato, come monolocali o bilocali o appartamenti ben più grandi, per intercettare tutto il traffico di utenti che resterebbe altrimenti escluso.
Importante è, infine, anche il tasso di occupazione medio delle singole città: si calcola a partire dal totale dei giorni prenotati, da dividere per il totale dei giorni disponibili per l’affitto in un anno. Naturalmente, da trasformare poi in una percentuale quanto più possibile superiore al 50%, perché l’investimento in quella particolare zona sia redditizio.
A questo punto, non ti resta che trovare l’affare giusto!
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